ARP-Art Residency Project: Sulla via di Cape Town, Valentina Colella espone in Italia e in Germania

Inaugura il 17 settembre 2016 alle 18, presso il Museo Laboratorio Ex Manifattura Tabacchi  di Città Sant’Angelo (PE), la personale “… e dopo accadde il bianco!” della giovane artista abruzzese Valentina Colella, selezionata per Arp Project 2015-2017.  La mostra, a cura di Vittoria Biasi, sarà ospitata successivamente presso l’Istituto Italiano di Cultura di Colonia dal 7 ottobre al 7 novembre 2016 e terminerà nel mese di dicembre presso il Museo dell’Emigrante Pascal D’Angelo ad Introdacqua  (AQ).
Il progetto ha il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Colonia, della Provincia de L’Aquila, del Comune di Introdacqua (AQ) e del Comune di Città Sant’Angelo (PE).

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Il mondo della natura nella poetica di Valentina Colella è una dichiarazione di percorso che rimanda a fantasmi, ad eroi, che, sottratti ad ogni proiezione temporale, realizzano la loro libertà nello spazio mentale, emulo di quello aereo. L’artista inizia la sua storia fotografando reti per gabbie, per finestre, come momento di riflessione sull’idea di opposizione che accompagna la vita dell’uomo e sembra “inscritto nella costituzione del mondo”. In “… e dopo accadde il bianco!” Valentina Colella intraprende un percorso focalizzato sulla poiana, un volatile presente in Abruzzo, diffuso in alcune zone dell’Europa. e dell’Asia: ne studia il comportamento, isolando alcune realtà che analizza quasi con il desiderio di possederne la regola. I fogli sovrapposti, intagliati nella progressiva riduzione della silhouette, costruiscono la profondità scultorea del volo. Ogni pagina sembra il tracciato di un’isobara del volo, del suono, dell’imprendibilità dell’essere.

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Il direttore dell’Istituto di Cultura di Colonia Lucio Izzo evidenzia nell’opera di Valentina Colella ‘’un dialogo all‘insegna della contemporaneità e di una concezione di impegno anche sociale dell’arte, che non esclude però le emozioni e la percezione individuale del mistero insito nei luoghi, né la loro intrinseca poesia. In tal senso l’artista dà voce all’Italia di oggi, con il suo radicamento nei territori e nelle origini e al tempo stesso tutta proiettata verso il futuro: è lo spirito che da secoli contraddistingue la nostra cultura e che, nella consapevolezza dell’appartenenza europea, caratterizza la nostra identità odierna e il nostro contributo alla cultura globale”.
“Il titolo della mostra’’, scrive la curatrice Vittoria Biasi, ‘’deriva dalla poetica delle opere che hanno la finalità di raggiungere un oltre, di superare un limite del visibile. Le silhouette, intagliate o dipinte con il procedimento d’iterata ritualità, sviluppano il procedimento in orizzontalità e in profondità per un incontro immaginario invisibile, bianco tra uomo, volatile e spazio. Questo nasce dall’esperienza del reale, da un principio di ricerca, di amore, di fierezza di sé”.

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