ARP Project – Machepha conclusa la Residenza a Roma

Ultime ore a Roma per il 26enne Zwelethu Machepha che ha concluso il suo periodo residenza artistica nell’ambito di ARP. Al Centro Luigi Di Sarro l’ultima intervista da parte della filmaker Angelica Farinelli che per ARP sta realizzando il documentario che racconterà l’intero progetto. Come location, la ‘piazza virtuale’ che le grandi opere di Machepha avevano affollato nella sala centrale dello spazio espositivo del Centro di Documentazione della Ricerca Artistica Contemporanea al quartiere Prati. Tutto intorno, alle pareti e in terra, gli enormi fogli sparsi come le tante figure che hanno affollato le sei settimane di incontri ed emozioni. Dopo l’opening, Machepha ha continuato a visitare la Capitale. Insieme ad Emanuele Meschini, che lo ha accompagnato per l’intero periodo di residenza, ha osservato le diverse architetture dei quartieri, dall’Eur al Flaminio, fino al salotto buono della città, Villa Borghese. Ha visitato il MAXXI, tempio dell’arte contemporanea romana e l’Auditorium Parco della Musica, il Colosseo e gli scavi del Foro romano, infine i Musei Vaticani con la meraviglia della Cappella Sistina.

Nell’ultima settimana infine per il giovane artista sudafricano anche una gita a Firenze grazie all’incontro con lo scultore Nicola Rossini che lo ha guidato nella culla del Rinascimento e accompagnato nella visita all’Accademia di Belle Arti del capoluogo toscano.

Una storia millenaria riassunta in un viaggio di quarantacinque giorni che probabilmente darà i suoi frutti nei mesi a venire. “Avrò bisogno di tempo – ha detto Zwelethu Machepha – per rielaborare la moltitudine di informazioni e sollecitazioni che ho ricevuto. Se ci penso ora mi sento solo sopraffatto”. Rimangono comunque gli incontri, gli scambi umani e artistici, i fili tesi tra mondi non poi così distanti, e alcune opere realizzate durante la residenza, una delle quali dal titolo “Fatta a Roma” rimarrà nella collezione del Centro Di Sarro. Il progetto ARP si prepara ora alla seconda fase. Il Team si trasferirà a Cape Town, in Sudafrica, per la residenza di Valentina Colella, a febbraio 2017.

 

 

 

 

COLONIAL GHOSTS – Zwelethu Machepha

 

COLONIAL GHOSTS – ZWELETHU MACHEPHA

a cura di EMMA VANDERMERWE

La mostra Colonial Ghosts raduna i differenti mezzi  espressivi  del giovane artista sudafricano Zwelethu Machepha. Attraverso disegno, pittura e incisione Machepha cattura – sia nel figurativo che nell’astratto – le storie e i linguaggi del mondo che lo circonda. Un codice espressivo “pixelato” e ridefinito attraverso patterns che è simultaneamente una denuncia del mondo digitalizzato con il quale ci confrontiamo ogni giorno, ma è anche una puntigliosa ricerca dei colori e degli stili che potrebbero assimilarsi alla sua cultura ereditaria originale.

Un forte dialogo e contrasto si crea fra le recentissime piccole figure dai contorni sottili, in bianco fluorescente, e le grandi figure a più pannelli della serie Colonial Ghosts che popolano la sala centrale, una sorta di piazza virtuale e digitale dove entrando ci si mescola ad una umanità sconosciuta. E tutto questo spiega bene il processo di sperimentazione dell’artista: originariamente basato su interpretazioni letterali dei suoi soggetti umani – e l’essenza di questa umanità traspare dalle opere esposte – ma poiché l’artista guarda oltre i riferimenti visivi, quei soggetti vengono ridotti alla loro essenza astratta. Rispondendo quindi alla vitalità degli spazi urbani con i quali Machepha è entrato in contatto, nuove figure sono apparse nella sua piazza virtuale, ciascuna con una propria e diversa identità e sono proprio queste nuove presenze che si percepiscono muovendosi da un ambiente all’altro: presenze umane che tendono a perdere gradualmente la loro forma riconoscibile. Machepha spiega che la sua è una ricerca di identità in un ambiente sempre più globalizzato che accelera così tanto da farci perdere le radici e la conoscenza di noi stessi. Un’esperienza di frantumazione identitaria che il pubblico proverà direttamente di fronte alle figure che rimangono riconoscibili da lontano ma si dissolvono e si scompongono in linee e patterns non appena si cerca di avvicinarle.

Al termine della residenza a Roma Machepha ha deciso di includere nella mostra due nuove grafiche, nate dal confronto avuto con Alessandro Fornaci alla Stamperia del Tevere. Qui, è l’emotività ad aver preso il sopravvento. La forma figurativa si è definitivamente dissolta, non c’è più nulla di letterale nell’umanità che l’Artista ritrae, ma tutto si racconta attraverso la moltitudine dei segni. Un paesaggio ridefinito appunto in patterns che hanno le stesse radici millenarie dell’antica Roma. (Emma Vandermerwe – Everard Read Gallery, Cape Town)

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ARP Project – La residenza come conoscenza partecipata

Sono passate ormai tre settimane dall’arrivo di Zwelethu Machepha da Johannesburg a Roma e dall’inizio della sua residenza artistica nella capitale.

“In queste settimane passate a Roma mi considero davvero fortunato per essere stato immerso nella ricchezza e nella bellezza di questa nazione. Ho visto uno scenario affascinante. La storia che questi monumenti esprimono è carica di un’identità che è davvero difficile da trovare da dove provengo” dice Machepha, che sta preparando la mostra con cui concluderà la residenza a Roma, il 31 maggio alle 18 al Centro Luigi Di Sarro.

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Sono state tre settimane piene, coinvolgenti e sempre in movimento. ARP – Art Residency Project prevede infatti che gli artisti selezionati per la residenza vivano un quotidiano incontro con Roma intesa tanto nel suo aspetto storico-archeologico quanto in quello più contemporaneo. Oltre infatti, ai Fori e al Colosseo, l’Ara Pacis e il Pantheon, l’incontro di Machepha con l’arte contemporanea e la scena romana si è “consumato” giorno dopo giorno attraverso studio visits e openings. La residenza, seguita dall’inizio dalla squadra di giovani operatori culturali nei vari ruoli previsti dal progetto ARP – Emanuele Rinaldo Meschini, Angelica Farinelli e Giorgio Cristiano – si è costantemente arricchita di presenze andando a costituire una serie di relazioni e una sorta di gruppo pronto ogni volta a interagire con l’artista. Intorno a Machepha hanno infatti iniziato a riunirsi e incontrarsi artisti e curatori che a loro volta hanno offerto altri percorsi e incontri. E’ il caso di Giulia Lo Palco, che a sua volta ha aperto la strada al laboratorio di incisione “Stamperia del Tevere” diretto da Alessandro Fornaci, presso il quale ogni fine settimana Machepha lavora sulle proprie lastre. Gli studio visits ci hanno portato da Giuseppe Pietroniro e Marco Raparelli artisti già noti nel panorama italiano, e da Leonardo Petrucci e Giovanni De Cataldo al Pastificio Cerere.  Machepha non si è confrontato solo con artisti romani, ma anche con artisti in residenza presso le diverse accademie straniere, come Damien Duffy e Joseph Griffiths ospitati in questo periodo a Roma presso la British Academy.

Gli opening ai quali Machepha ha partecipato sono stati numerosi, quasi uno al giorno. Dalla personale di Vittorio Schillaci presso la galleria Operativa di Carlo Pratis, alla collettiva Studio System degli artisti in residenza all’American Academy, alla mostra di Camille Henrot alla Fondazione Memmo, passando per le tre serate finora organizzate dallo spazio Q13 di Carlo Caloro. Qui, in una zona come il quartiere Aurelio lontana da ogni tratta turistica, Machepha è entrato in contatto con diversi artisti giovani e indipendenti ed in particolare con Stefan Nestoroski,  macedone di origine, ma di formazione italiana.

Numerose sono state anche le visite ai musei di cui Roma è ricca. Fino ad ora, il progetto ARP ha accompagnato Machepa alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, al Macro e al Museo Luigi Pigorini. Tra le opere d’arte pubblica, il gruppo ha partecipato ad una preziosissima visita guidata da Sara Spizzichino (image researcher, CO-Team Captain Shadow Puppets per il progetto Triumphs and Laments) alla monumentale opera di William Kentridge sui muraglioni del Tevere, guarda caso un altro artista sudafricano stregato da Roma.

 

ARP Project – Let’s start with the residency

Martedì 3 maggio è iniziata ufficialmente la residenza dell’artista sudafricano Zwelethu Machepha (Johannesburg 1990). Durante questo periodo Machepha entrerà in contatto con artisti e curatori della scena romana, scoprirà la storia e i monumenti della città eterna, visiterà i principali musei, ma anche la scena dell’arte indipendente e le periferie, che disvelano una diversa immagine della metropoli tanto amata dai turisti. Scopo di questa residenza è il dialogo culturale, la possibilità per un artista giovane di venire in contatto con quelle differenze che possano portare ad una crescita professionale e umana. Accanto a Zwelethu Machepha, lavorano al progetto un gruppo di altri giovani operatori culturali con diverse specificità artistiche, che contribuiranno a rendere la residenza una full immersion nella città. L’opening della mostra che concluderà la residenza sarà il 31 maggio presso il Centro Luigi Di Sarro.

Zwelethu Machepa  è sotto molti aspetti la personificazione della giovane generazione di artisti urbani Africani. Indagando su differenti media – disegno, pittura, grafica, scultura e arte performativa, esprime ciò che osserva, metabolizza e vive.

Il suo lavoro si incentra sul tema della contro storia e del colonialismo inteso come appropriazione d’identità da parte dell’altro.

Scrive la curatrice Emma Van Der Merwe della Everard Read Gallery di Cape Town: Zwelethu ha compiuto un percorso che vede lo stampatore e ritrattista trasformatosi in osservatore della varia e numerosa popolazione che anima i paesaggi africani, grazie alla profonda e personale conoscenza che ha delle forme, sia figurative che astratte, che sono il tema base del suo ultimo corpo di opere dal titolo “Colonial Ghosts” che qui a Roma cercherà di mettere in dialogo con una differente realtà. Scopriremo nella mostra al Centro Di Sarro, quanto e cosa l’artista avrà tratto dal  travolgente percorso di conoscenza e crescita maturato durante il suo soggiorno romano. I lavori che si definiranno grazie all’immersione in un mondo “altro” lo porteranno ad rivedere anche il dialogo fra se stesso e il suo lavoro, il suo linguaggio e i suoi pattern che saranno portati ad assorbire le energie delle architetture, dei colori e della gente di Roma”.

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Zwelethu Machepha
Zwelethu Machepha

Zwelethu Machepha selezionato per ARP – Art Residency Project 2015/2017

Zwelethu Machepha selezionato per Art Residency Project 2015/2017 

5° edizione dello scambio artistico-culturale tra Italia e Sudafrica

Il Centro Luigi Di Sarro di Roma e il partner Everard Read Gallery di Cape Town sono lieti di comunicare che l’artista sudafricano scelto per partecipare all’edizione 2015/2017 di ARP – Art Residency Project – è Zwelethu Machepha.

Zwelethu Machepha è nato a Johannesburg nel 1990. Dopo la laurea ha frequentato l’Artist Proof Studio per studiare la tecnica dell’incisione. I suoi lavori di pittura, disegno e grafica sono stati inseriti in prestigiose mostre collettive, inclusa l’Art Gallery di Johannesburg.

Zwelethu Machepha svolgerà una residenza a Roma dal 3 maggio 2016 al termine della quale terrà una mostra personale, presso il Centro Di Sarro, con inaugurazione il 31 maggio 2016. La mostra e la residenza termineranno rispettivamente l’11 giugno e il 13 giugno 2016.

Durante il periodo di residenza il lavoro di Machepha sarà filmato e fotografato al fine di realizzare un documentario e un catalogo che comprenderà anche la seconda parte del progetto che prevede la residenza e la mostra personale di un artista italiano a Cape Town nel mese di febbraio-marzo 2017.

Entrambi gli artisti partecipanti alle residenze realizzeranno insieme un’opera site-specific presso lo Tsoga Community Centre della township Samora Machel, dove, in marzo 2017, si svolgerà un evento, in collaborazione con il Consolato d’Italia a Cape Town, che coinvolgerà gli artisti della scena informale dei sobborghi di Cape Town, selezionati per un contest che assegnerà un premio finale.

L’intero progetto, destinato alla formazione culturale di giovani under 35, gode del contributo del  MAECI, Ministero Italiano per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale ed è patrocinato dall’Ambasciata d’Italia in Sudafrica e dall’Ambasciata del Sudafrica in Italia.

From Colonial series, mixed media
Z. Machepha – Colonial Ghosts series

Arp-Art Residency Project 2015/17

Riparte con il contributo del MAE il progetto di residenze artistiche fra Roma e Cape Town in Sudafrica.

Giunto al suo quarto biennio di attività, il programma di scambi culturali, dedicato ai talenti emergenti, vede per il prossimo biennio il Centro Di Sarro e la Galleria Everard Read – con il contributo del Ministero Italiano degli Affari Esteri e il patrocinio delle rappresentanze diplomatiche dei due paesi – impegnati in una nuova e più ampia proposta che porterà un giovane artista sudafricano a Roma e un italiano a Cape Town per una residenza di un mese ed una mostra personale. A Cape Town poi, a conclusione del biennio, si svolgerà un evento sostenuto dal Consolato Italiano a Cape Town che interesserà il Centro comunitario di Samora Machel e i giovani artisti della scena informale. Il team del Centro Di Sarro, con i partner locali Slowdesign e Rainbowmediagroup, è in questi giorni al lavoro per la selezione dei partecipanti, tutti under 35, e l’organizzazione delle attività.

Arp-Art Residency Project 2016/17 - Cape Town
Landscape – Cape Town, Sudafrica