I vincitori della 10° Edizione di ARP-Art Residency Project, la residenza formativa itinerante realizzata con il contributo del MAECI e degli Istituti Italiani di Cultura.

POZI: luoghi e paesaggi di domani. A cura di Giggs Kgole, con un testo di Buhle Mathole. Dal 2 al 6 Luglio 2024.

Aperta la Call per la 10° Edizione di ARP-Art Residency Project. Artisti e curatori Under 30 possono far domanda e vincere la residenza formativa realizzata con il contributo del MAECI.

HIC ET NUNC n2 – LA MOSTRA. Per la 19GdC Amaci e con il supporto del MAECI a Roma la prima tappa del PACK AN GO. A seguire una tappa in Val Camonica, Lozio e Bienno, e infine Tirana, in Albania, per la 9° Edizione di ARP-Art Residency Project.

Con il tema HIC ET NUNC (qui e ora) e la formula pack and go, questa nona edizione di ARP-Art Residency Project continua l’indagine sul concetto di contemporaneo mettendo alla prova giovani talenti relativamente alla maneggevolezza dell’opera, alla messa in discussione delle pratiche e dei metodi e alla ricerca di una soluzione di allestimento che si adatti ad ogni diversa circostanza. Il pack and go ha previsto per la 9 Edizione di ARP tre tappe: Roma, Bienno in Val Camonica e Tirana in Albania. Gli eventi espositivi sono stati realizzati tenendo conto delle peculiarità degli ambienti, la cui articolazione spaziale ha consentito di mettere in luce i progetti e le istanze delle cinque protagoniste, che presentano punti di osservazione del contemporaneo distinti, ma non distanti tra loro. Preceduto da momenti di corposo confronto con esperti del settore su temi fondamentali, quali il ruolo dell’arte e quello dei suoi innumerevoli attori, la prima tappa espositiva al Centro Di Sarro a Roma è stata organizzata in sezioni tematiche, in base a linguaggio, materiali e poetiche. Così Azzurra Pizzi (Italia) vincitrice quest’anno della selezione per curatori, introduce la sua presentazione degli eventi. E nel suo testo di presentazione ci conduce a scoprire le 5 artiste vincitrici e i loro lavori.

Mostrando la sua sfera intima, Samela Balazi (Albania) fa conoscere la sua prassi disegnativa e il ricorso al pigmento naturale, ideale per trasferire immediata autenticità alla tela grezza. Facendo propria la pratica diffusa della costruzione dei muretti a secco, Beatrice Caruso (Italia) presenta i suoi assemblaggi costituita da irregolari cunei di legno e collages per affrontare l’argomento sfidante del riposizionamento altrove. Convinta che l’arte sia strumento per rispondere a domande relative alla nostra crescita personale, Anna Martynenko (Ucraina-Germania) con il suo mazzo di carte illustrate innesca un meccanismo di indagine volta a scandagliare la nostra personalità tra statiche e consolidate posizioni e nuove aperture di accettazione del lato più rifiutato di noi stessi. Discepola del rituale del camminare Cheriese Dilrajh (Sudafrica) presenta montaggi fotografici, il cui aspetto composito rivela visioni simultanee elaborate vivendo sinesteticamente il melting pot offerto dal mercato di Fordsburg a Johannesburg, luogo dal passato difficile oggi carico di vivaci realtà. Sconfinando nel campo della performance e utilizzando il mezzo sonoro, Miriro Mwandiambira (Zimbabwe) intende portare l’attenzione sul ruolo della donna-artista libera dalle convenzioni e capace di lottare per un riscatto sociale. (dal testo di Azzurra Pizzi nel catalogo di ARP9Ed)

ARP 9Edition. Il workshop HIC ET NUNC n.2 prosegue l’indagine sull’idea di contemporaneo. Al centro degli incontri le 6 vincitrici del programma di residenze realizzato con il contributo del MAECI. La mostra finale il 7 ottobre 2023 per la 19°GdC Amaci.

Un’opera che declini il contemporaneo da portare con sé in un bagaglio a mano. E’ questa la scommessa per 5 artiste e una curatrice vincitrici del concorso ARP: una residenza-workshop che mette in discussione e indaga la nozione di contemporaneo. 

ARP – Art Residency Project è il programma di residenze artistiche, ideato e realizzato dal Centro Luigi Di Sarro, con l’intento di promuovere anche nel mondo dell’arte una disposizione al dialogo interculturale e al confronto di pratiche e metodi. Per la sua nona edizione ha proposto ancora la formula PACK AND GO, ovvero la scommessa di ideare e creare un’opera che rappresenti la propria idea di contemporaneità e che sia trasportabile facilmente per permetterne la massima mobilità. 

Viviamo in anni difficili e anche per gli artisti, soprattutto giovani emergenti, il rallentamento, se non il blocco forzato, dei rapporti sociali creato dalla pandemia covid-19, dalle guerre e dalla crisi economica ha rappresentato e rappresenta un ostacolo. Il programma ARP ha da sempre lavorato promuovendo viaggi formativi, ma con questa formula vuole spingersi oltre e tentare di valicare non solo le frontiere geografiche, ma anche quelle emotive. 

Si è pensato che un progetto che partisse dall’analisi dell’idea di contemporaneo offrisse un terreno fertile per tornare a dialogare, confrontarsi, opporsi e condividere. 

Le giovani artiste selezionate Samela Balazi, Beatrice Caruso, Cheriese Dilrajh, Anna Martynenko e Mirino Mwandiambira e la curatrice Azzurra Pizzi, provengono da paesi Europei, Balcanici e Africani.

La giuria che le ha selezionate è composta da Alessandra Atti Di Sarro, Simone Ciglia e Carlotta Sylos Calò.

Al workshop Hic et Nunc n.2 intervengono tra gli altri Angelo Capasso, Simone Ciglia, Heidi Erdmann, Carlotta Sylos Calò, Matteo Piccioni e Alessandra Troncone, con la cura di Alessandra Atti Di Sarro.

ARP Art Residency Project 9°Edizione la giuria ha scelto i finalisti per la categoria artisti. Ora l’ultimo passaggio: a vincere saranno in 5.

ARP è il programma di scambi culturali e formativi nell’ambito delle arti visive, ideato e promosso dal Centro di Documentazione della Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro, con il contributo di MAECI – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di Media Aid Onlus e con la collaborazione di Rainbow Media NPO. 

Le pieghe del vuoto, Giulia Fumagalli in dialogo con Aran Ndimurwanko è la mostra che conclude il progetto CL/PA – the travel realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X Edizione 2021). Opening 19 Novembre 2022 ore 17-20.

Come raccontare due luoghi lontani dopo averne fatto un’intensa esperienza?
Quali forme possono assumere? Cosa in loro può essere considerato pieno?
Cosa, invece, vuoto? E come queste entità agli antipodi possono dialogare tra di loro?

Queste sono alcune delle domande che ruotano attorno a Le pieghe del vuoto, la mostra di Giulia Fumagalli (Carate Brianza – MI, 1990) in dialogo con Aran Ndimurwanko (Trento, 1991) che dal 19 novembre al 23 dicembre 2022 inaugura presso il Centro Luigi Di Sarro a Roma. Testo critico di Alice Vangelisti.

Si tratta di una selezione eterogenea di lavori frutto della doppia residenza di cui i due artisti hanno fatto esperienza durante la primavera, prima in Cile e poi a Panama.
Il risultato è così la loro visione personale e artistica di questi due luoghi, geograficamente vicini, ma completamente agli antipodi. Da un lato, il paesaggio cileno, visivamente aperto per via dell’immensa distesa desertica, che seppur vuota è in grado di innescare continue connessioni. Dall’altro quello panamense, visivamente chiuso per la presenza della giungla impenetrabile, che riempie gli occhi e la mente, sovrappopolandoli di immagini.

Due esperienze completamente opposte, che attivano vicendevolmente sensazioni di pieno e di vuoto, contrapponendoli ma allo stesso tempo facendoli diventare anche uno la conseguenza dell’altro. Così, concentrandosi sulle caratteristiche estrinseche e intrinseche di questi due luoghi, Fumagalli e Ndimurwanko ne danno una loro lettura. Se Fumagalli indaga due elementi naturali – acqua e aria – che si materializzano in installazioni leggere e poetiche in grado di evocare la loro presenza, Ndimurwanko plasma la terra, dando vita a dei lavori carichi di quotidiana ritualità.

La mostra fa parte del progetto CL/PA – the travel di Giulia Fumagalli, realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

ARP 8Edizione. Valona, Roma e Amsterdam le città coinvolte dall’itinerario della nuova formula PACK AND GO. Il programma ospita quest’anno 6 giovani provenienti da Belgio, Germania, Sudafrica e Italia che hanno vinto la residenza itinerante realizzata con il contributo del Maeci.

Un’opera che declini il contemporaneo da portare con sé in un bagaglio a mano. E’ questa la scommessa per 5 artisti e una curatrice vincitori del concorso ARP PACK AND GO.
Il programma di residenze del Centro Luigi Di Sarro è rivolto a giovani sotto i 30 anni e si realizza con il contributo Scambi Giovanili del MAECI e di altri partner. Un workshop itinerante tra Roma, Valona e Amsterdam per discutere e indagare la nozione di contemporaneo.

Cosa significa arte contemporanea, e soprattutto quanto e come la definizione di contemporaneo si può adattare al continuo mutare del tempo e della storia? Gli ultimi anni ci hanno posto di fronte alla necessità di riflettere sul ‘qui e ora’, cancellando d’improvviso quel senso di stabilità che era associato all’indicazione di epoca contemporanea, la “nostra” epoca contemporanea, pacificata e progressiva. Insomma la storia ci sta forse ponendo di fronte ad una nuova era? Sarà quindi un futuro sempre più sfuggente il nuovo contem- poraneo? E l’arte come dovrà rispondere a queste novità?

Sono questi i temi sui quali il programma di ARP intende dialogare. Si comincerà a Valona in Albania dove il Consolato Generale d’Italia ospiterà il primo incontro dei vincitori dell’Art Residency Project per un Meet up che si svolgerà il 14 ottobre, in occasione della 18° Giornata del Contemporaneo Amaci-Maeci.
A fare gli onori di casa Artan Shabani, gallerista e storico dell’arte, uno dei fondatori della Albanian Gallery of Arts che incontrerà la curatrice Veronica Budini e gli artisti Mpumelelo Buthelezi, Florinda Ciucio, Ama- lia Kuhlmann, Svenia Jarisch e Giampaolo Parrilla, accompagnati da Alessandra Atti Di Sarro, vice presiden- te del Centro Luigi Di Sarro. In mostra i lavori selezionati per il PACK AND GO che usciranno per la prima volta dai bagagli per accendere il dibattito.

Il gruppo poi farà rientro in Italia, a Roma, dove presso il Centro Luigi Di Sarro si svolgerà il workshop: 10 giorni intensi di incontri, lezioni, laboratori e visite a musei e luoghi archeologici per continuare a ricercare quel nesso che lega l’antico al moderno, il passato al futuro e collocare così la propria contemporaneità in una riflessione più ampia. A concludere il percorso della residenza le opere del PACK AND GO, al centro del dialogo durante il workshop, torneranno in mostra per interrogare il pubblico. L’appuntamento con questo secondo Meet up è per il 25 ottobre h. 12-19 al Centro Di Sarro, in Via Paolo Emilio 28.

Il gran finale si terrà ad Amsterdam, dove il gruppo sarà ospitato dall’Istituto Italiano di Cultura, per esplo- rare la città, i suoi musei e la sua storia. Il Meet up con il pubblico e la scena artistica olandese si svolgerà il 29 ottobre h. 11-15 in Keizersgracht 564, 1017 EM.

ARP è un programma di residenze artistiche, ideato e realizzato dal Centro Luigi Di Sarro, con il contributo del Ministero degli Esteri italiano e di altri partner. Per la sua 8° edizione ha promosso la formula PACK AND GO, ovvero la scommessa di ideare e creare un’opera che rappresenti la propria idea di contemporanei- tà e che sia trasportabile in un bagaglio a mano per permetterne la massima mobilità.

Partecipano a sostenere questa edizione il Consolato Generale d’Italia a Valona, l’Istituto Italiano di Cultura ad Amsterdam, Mediaaid Onlus e Rainbow Media NPO.

La giuria del concorso ARP PACK AND GO, che ha selezionato i 6 giovani da Paesi Europei, dei Balcani e dell’Africa Australe, era composta da Alessandra Atti Di Sarro, Simone Ciglia University of Oregon USA e Carlotta Sylos Calo’ Università di Roma Tor Vergata.