VAA-VIDEO ART AWARDS OLTRE IL CORTO WEBINAR

E’ in preparazione la 3a Edizione del Premio ideato e promosso dal Centro Luigi Di Sarro dedicato agli artisti che sperimentano nell’ambito della video arte tra l’Italia e il Sudafrica.

In un momento così delicato causato dal perdurare della pandemia vogliamo insistere sulla necessità di non fermarsi, di continuare a tenere vivi quei fili che nutrono e arricchiscono la creatività e insieme offrire una nuova occasione di promozione e visibilità ai lavori che il VAA ha selezionato e premiato tra il 2018 e il 2019.

L’appuntamento è per l’8 DICEMBRE 2021 alle ore 16 italiane nell’ambito delle iniziative per la Giornata del Contemporaneo in Italia e nel Mondo: il Centro Luigi Di Sarro e l’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria presentano Oltre il corto: webinar, un dialogo a distanza fra Italia e Sudafrica con i protagonisti del Premio VAA che incentiva e promuove la produzione di opere che utilizzano l’immagine in movimento. L’incontro sarà aperto dal messaggio dell’Ambasciatore italiano in Sudafrica Paolo Cuculi a testimonianza di quanto importanti siano i progetti di scambio che incrociano idee e culture. A conclusione dell’evento sarà aperta e pubblicata la nuova Call.  La 3°Edizione del VAA annovera un nuovo prestigioso partner GRENZE.Arsenali Fotografici, il festival di fotografia sperimentale di Verona che ospiterà la selezione dei finalisti e gli artisti vincitori.

Sulla piattaforma web https://vaa.webinars.zone/ è stato creato un archivio delle due edizioni del VAA svolte negli anni passati, sarà possibile iscriversi gratuitamente al webinar o anche solo scoprire i 20 protagonisti delle due edizioni del Premio, ovvero le due Top 10 dei lavori che la giuria ha selezionato e tra cui ha identificato i vincitori.

VAA-VIDEO ART AWARD 10 FINALISTI IN MOSTRA DURANTE L’ITALIAN ART DAY E CORTOLOVERE

Concluse le selezioni del Concorso VAA-Video Art award lanciato dal Centro Luigi Di Sarro con l’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria. La giuria ha scelto i 10 finalisti delle due sezioni Italia e Sudafrica. I video finalisti verranno mostrati il 24 Marzo durante l’Italian Art Day a Philippi, Cape Town e poi in Settembre al Festival internazionale CortoLovere.

   

 

REALTA’ IMMAGINARIE – SKUBALISTO and JORDAN SWEKE – 30 novembre/14 dicembre 2017

 

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Da Cape Town a Roma grazie ad ARP-Art Residency Project, il programma bilaterale di residenze per giovani artisti tra Italia e Sudafrica, realizzato con il contributo del MAECI e con la collaborazione della Galleria Everard Read/CIRCA (Cape Town-Johannesburg-Londra) mette in mostra il lavoro di Jordan Sweke (1991) e Skumbuzo Vabaza, in arte Skubalisto (1987). Nel corso della residenza svolta a Roma i due artisti hanno osservato la città e le sue periferie. Genti e paesaggi in una realtà immaginaria: un viaggio che esplora con vari mezzi espressivi (pittura, grafica e video) la storia passata e il tempo presente della Caput Mundi. Le opere in mostra sono state prodotte durante le sei settimane di residenza.

Questa VI Edizione di ARP ha selezionato quattro giovani artisti: i due sudafricani, ospitati a Roma, e fra gli italiani Elena Giustozzi (1983) e Caterina Silva (1983) che partiranno il prossimo febbraio per partecipare alle attività del programma che il Centro Di Sarro realizza fra Roma e Cape Town, con la collaborazione anche di Ruth Prowse School of Art e Rainbow Media NPO.

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La narrazione di Skumbuzo è multiforme (arti visive, design, musica e moda), spesso incorpora la figurazione contemporanea, l’iconografia tradizionale e diversi linguaggi urbani che hanno come radice i “graffiti”. Il lavoro di Skumbuzo si propone di azzerare l’esperienza umana per scoprire e svelare i costrutti sociali creati dall’uomo che tendono a creare separazione. Il suo lavoro è un ponte che racconta i simboli del consumismo, dell’industrializzazione, della corruzione, della speranza, della famiglia, del dolore, della razza, della nazionalità e della religione. Il suo background di graffiti e l’influenza della street art si mostrano evidenti nell’uso astratto che fa dei colori e nella tecnica stilizzata della sua pittura.

Jordan invece si muove nell’ambito delle nozioni di paesaggio e ambiente naturale. Esplora astrattamente la Natura – una forza sublime e onnicomprensiva. Più specificamente, esplora la relazione che attualmente esiste tra umanità e natura e i modi in cui questa relazione potrebbe essere ricostituita. La sua produzione principale è da ricercarsi nei grandi dipinti a olio, ma in un contesto concettuale più affinato, l’obiettivo giunge anche attraverso la creazione di fotografie, sculture, lavori video, grafica e installazioni.

Entrambi questi giovani creativi vivono e lavorano a Cape Town e sono stati selezionati per svolgere insieme la residenza ARP 2017/2018 con il progetto REALTÀ IMMAGINARIE. In mostra una bi-personale e un lavoro comune risultante dalla conversazione tra i due artisti. Al Centro Luigi Di Sarro, i ritratti di Skumbuzo (in vari mixed media) e i paesaggi di Jordan (disegni monocromatici, dipinti su tela e video) sono installati vicini in modo da sottolineare la volontà di dialogo.

Il rapporto tra le persone e i loro ambienti è uno dei temi principali della mostra. REALTÀ IMMAGINARIE intende affrontare le nozioni di “realtà” di ogni persona – come vedono il mondo e, al contrario, ciò che passa inosservato attorno a tutti noi. Skumbuzo e Jordan in un continuo dialogo, fra loro e con la città, illustrano e immaginano ciò che sta accadendo alle persone, confrontandosi così con coraggio con temi di grande attualità: “emarginazione e povertà in cui vivono molti invisibili abitanti di Roma”. Si tratta di approfondire la relazione che si crea fra uno straniero e il paesaggio della Capitale e permette di affrontare un tema scomodo come quello dell’ “l’impatto sociale degli immigrati con le realtà che si celano dietro l’immagine idealizzata di ciò che le persone vedono e vivono”.

I due artisti si sono formati all’interno delle strutture creative che pulsano intorno a loro a Città del Capo, ed entrambi hanno un forte interesse per le periferie urbane, i luoghi della “classe operaia”. L’esperienza ARP a Roma è servita loro per aprire una conversazione sulle genti di Roma, i loro “paesaggi” e la città stessa. Anche se entrambi gli artisti riconoscono che si tratta di una analisi sociale dal punto di vista di un estraneo, la loro analisi li ha portati a individuare “punti di somiglianze sociali e culturali tra Roma e Città del Capo, le medesime istanze sulle quali stavano indagando a Città del Capo”. Riflessione che si concretizzerà nella realizzazione di alcune opere di arte pubblica nella periferia romana dove Skumbuzo e Jordan, si propongono di reimmaginare la realtà.

Oltre a dire la loro sui temi sociali, gli artisti hanno voluto anche esprimersi sulla questione della dicotomia natura e urbanizzazione: il tipo di relazione che le persone a Roma hanno con i loro ambienti naturali e la Natura stessa. Gli artisti hanno osservato che “ci sono resti di artefatti umani nella natura”, che “la natura sopravvive in spazi fortemente costruiti, come se ci fosse un conflitto tra natura e città, e tra persone e natura”. Così gli artisti concludono: “Roma è come una madre dal seno grande che nutre l’intera Italia. Tutta l’Italia è a Roma, non solo Romani. Si può quasi sentire Roma che lotta sotto la pressione”. REALTA’ IMMAGINARIE, indaga anche su tutto questo mettendo in mostra qual è il mondo riesaminato e immaginato dal discorso sinergico di Skumbuzo e Jordan.

Emma Vandermerwe – Senior Curator Everard Read/CIRCA Cape Town

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Premio Cairo a Paolo Bini

Congratulazioni a Paolo Bini, vincitore del Premio Cairo 2016, uno dei più prestigiosi riconoscimenti per i giovani artisti. Il Centro Di Sarro è orgoglioso di questo risultato ottenuto da un artista che ha mosso i primi passi con noi e che è stato selezionato nel 2013 per partecipare al Progetto ARP-Art Residency Project con una residenza di un mese a Città del Capo ed una mostra che ha aperto le porte ad una nuova forma espressiva e all’avventura sudafricana. Per la nostra realtà no profit un grande risultato che premia un giovane e libero talento.

Paolo Bini, 32 anni, ha vinto il Premio Cairo con l’opera “Luoghi del Sé”

L’opera è stata giudicata la migliore con questa motivazione: “All’interno di una ricerca di un nuovo modo pittorico spicca la modalità del processo creativo, nella capacità di utilizzare gli elementi essenziali che compongono il linguaggio con cui è costruito il lavoro”.

Il Centro Luigi Di Sarro – che ha promosso Paolo Bini con una personale a Roma nel 2009, che lo ha poi invitato a partecipare al progetto curato per la XIII Settimana della Cultura Italiana a Cuba, a L’Avana, nel 2010 e ancora lo ha selezionato per ARP, il progetto di residenza curato in Sudafrica, a Cape Town nel 2013 – è lieto di dare notizia dell’evento.

LINDEKA QAMPI ESPONE AL VILLAGGIO FIFA WORLD CUP 2010 A ROMA IL PROGETTO ‘DAILY LIFE’

Si chiama “Daily Life” ed è un progetto di autorappresentazione. L’immagine dell’Africa vista con gli occhi dell’Africa stessa. Le fotografie di Lindeka Qampi saranno protagoniste, a partire dal 22 giugno 2010, del Fifa Fan Fest,  nella magnifica location di Piazza di Siena. L’evento, organizzato dal Centro Di Sarro e dalla Erdmann Contemporary insieme con l’Ambasciata della Repubblica del Sudafrica a Roma, propone il lavoro della fotografa sudafricana, conosciuta oltre i confini della sua nazione, proprio per il talento e il cuore che mette in ogni suo scatto. La donna vive a Città del Capo, nella township di Khayellitsha, un enorme sobborgo in cui abitano oltre un milione di persone.

Nelle immagini di Lindeka Qampi  aree formali e baraccopoli, ma anche gesti e sguardi in cui si mischiano miseria, gioia di vivere e grande dignità: tutto è racchiuso nei suoi scatti che raccolgono i tratti più salienti del vivere quotidiano, in un contesto ancora povero, ma con abitudini e tradizioni fortemente radicate. La selezione scelta per l’occasione ritrae la passione della comunità nera per il  gioco del calcio.

I promotori del progetto “Day Life” venderanno le foto di Qampi e invieranno il ricavato completo alla stessa artista, per permetterle di continuare il proprio lavoro. Con questi fondi, infatti, il suo progetto di autorappresentazione potrà proseguire. La stessa artista, ha raccontato: “Dopo il diploma, per tutta la vita ho venduto vestiti, proprio come faceva mia madre. Ho cominciato a fare fotografie solo pochi anni fa. Ho iniziato fotografando la mia famiglia. Poi andavo ai matrimoni, anche se non ero invitata, e a volte la gente era sorpresa, vedendo che facevo fotografie e non sapendo chi fossi. Facevo questo per imparare”.