La serie di lavori di Manfred Zylla dal titolo “120 Days of Sodom” nasce come un gruppo di gouaches, pitture su carta, tutte delle stessa misura 15X21cm nel 2012. Un anno più tardi, il corpo completo delle 120 pitture è stato acquistato da un collezionista ancora inedito. La Erdmann Contemporary di Cape Town, che rappresenta sul mercato internazionale Zylla, ha ottenuto l’autorizzazione a pubblicare un libro d’arte con lo stesso titolo. Unica possibilità dunque di ammirare questo particolarissimo lavoro è il volume che offre un’accurata riproduzione della serie di pitture ed è corredato da un’ampia appendice di testi raccolti fra le frequentazioni dell’artista in diverse parti del mondo e inseriti in lingua originale. Il volume è stampato in tiratura limitata di copie numerate e firmate.
L’idea della produzione in serie di opere, la cui stessa misura simula i fotogrammi di una pellicola rendendo del tutto esplicito l’omaggio all’ultimo film di PPP “Salò”, è parte di un lungo studio che Zylla porta avanti sul lavoro di Pasolini, che viene rivisitato e riproposto con un attento occhio all’attualità. Ogni pittura infatti è inquadrata da una linea che riproduce il senso di uno schermo televisivo. L’originale corpo di opere non era stato concepito come una serie in sequenza, e la pubblicazione a posteriori del libro ha quindi necessariamente dovuto dare un ordine cercando però di imporre solamente una immagine di apertura ed una di chiusura.
Con questo lavoro Zylla ha anche riconosciuto l’influenza che ha avuto Dante, e in misura minore il Marchese De Sade sulla sua formazione culturale e sulla sua carriera di artista. Nella misura in cui il film “le 120 giornate di Sodoma” può essere visto come una risposta di Pasolini al Marchese De Sade, così questa serie di lavori si propone di rispondere contemporaneamente sia a Pasolini che a De Sade. Un omaggio che tiene conto della forza del messaggio critico e riattualizza la denuncia che è stata uno dei punti chiave dell’azione del poeta e regista di Casarsa, mostrando come le periferie del mondo e dell’animo si assomiglino squallidamente tutte.
Fra i temi largamente affrontati da Zylla ci sono la violenza sessuale, il potere, il capitalismo, la censura e la detenzione; temi sempre associati al suo lavoro d’artista dichiaratamente politico.
Il libro verrà presentato per la prima volta in Sudafrica al National Art Festival di Grahamstown il 3 luglio 2015 alla presenza dell’artista. In Europa è stato presentato il 6 giugno a Monaco, in Germania e il 16 giugno a Roma, in Italia al Centro Luigi Di Sarro con un evento e una tavola rotonda. Altri eventi sono stati tenuti a Londra ed Hong Kong, nel corso del 2015.