Paolo Bini, 26 marzo – 24 aprile 2009
A cura di Massimo Bignardi
Giovedì 26 marzo alle ore 18,00 sarà inaugurata presso il Centro Luigi Di Sarro la mostra personale di Paolo Bini curata da Massimo Bignardi: in esposizione poco più di venti dipinti realizzati dal giovane artista campano in questo ultimo anno e, in parte, presentati nella personale allestita a Palazzo di San Galgano a Siena, nell’ambito della rassegna d’arte contemporanea promossa dalla facoltà di Lettere e Filosofia.
Questa mostra è l’occasione per fare il punto sull’ultimo anno di lavoro e di ricerca, cioè di messa a punto di un linguaggio pittorico che fonda sulla trasparenza, sulla dissolvenza definitiva dell’immagine, in virtù di un ritrovato interesse per la luce, intesa quale compagna di un intimo tempo di attesa..
“Il passaggio – scrive Bignardi nel testo di presentazione al catalogo pubblicato per l’occasione – non è stato facile, anzi lento, a volte sofferto, per il timore che si stavano definitivamente slacciando i fili di un legame con il valore della raffigurazione. Paolo Bini […] ha lavorato ininterrottamente in quest’ultimo anno spingendo la sua pittura a staccarsi da composizioni che trattenevano frammenti di immagini e di oggetti articolati in spazi a mo’ di scatole sceniche, per rivolgersi ad un dettato nel quale, se pur con brevi inflessioni di matrice gestuale, predomina l’emotiva essenzialità del colore. Va precisato che le prime, realizzate intorno al 2005 ed ancora sottoposte al ‘vincolo’ della figura, anche se avanzata quale impronta della sagoma o, se si vuole, dell’oggetto racchiuso nel suo contorno di forma, segnalavano una struttura lineare che impaginava, in brani sostanzialmente astratti, una sorta di diario intimo. Era, in fondo, un registro cifrato da un amorfo espressionismo che, solo per la traduzione mentale, ricordava la pittura intellettuale di Robert Motherwell, certamente non letto direttamente ma traslato dai cataloghi, come da alcune tardive declinazioni vive nella pittura italiana degli anni Novanta. Insomma Bini ha tentato, poco più di quattro anni fa, di dare un senso alla visione della realtà attraverso la memoria, impaginando i suoi segni-sagome in quelle ‘stanze’ che lui ama definire ‘memoria esterna’. In fondo, il suo interesse era rivolto alla resa di oggetti svuotati del ‘corpo’”
Oggi, prosegue Bignardi, la pittura di Paolo manifesta “un’inquietudine, propria di un’aurora, aurora – v’è l’obbligo di una tempestiva precisazione – che non è affrancamento ad un’immagine di uno stato d’animo nel quale l’artista riversa gli impasti di umori esistenziali, tanto meno metafora di un’epifania di luce percepita, bensì variante emotiva incuneata, cedendo alla metafora, tra la notte e il giorno, in pratica tra luci di realtà fra loro diverse implicando, quasi sempre, la memoria e la visione”.
Paolo Bini nasce a Battipaglia (SA) nel 1984. Nel 2007 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli in Scenografia. Divide la sua attività artistica tra la pittura e la progettazione scenografica e, in questo ambito, sono numerose le sue esperienze: nel 2007 è assistente dello scenografo Gerardo Viggiano al Cinespettacolo della Grancia in Brindisi di Montagna (PZ). Del 2004 è la sua prima personale presso lo Spazio Marini di Battipaglia (SA). Tra le recenti esposizioni si segnala la personale promossa dal FAI di Salerno del 2006, mentre nel 2007 è selezionato per la mostra itinerante “Talenti emergenti” nell’ambito del MUSAE-Museo Urbano Sperimentale Arte Emergente, nelle città di Visciano, Jesolo e Cagliari; sempre dello stesso anno è la presenza alla rassegna “Echi temporanei”, tenutasi al Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi. Nel 2008 prende parte a“Espressiva from expressionism”, galleria PositanoNewArt contemporary; nello stesso anno tiene due personali, la prima al Palazzo di San Galgano, promossa dalla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena e, successivamente, “Risonanze dell’immaginario” presso il Teatro Moderno di Grosseto. Di recente è stato invitato alla mostra “Persistenze sul confine dell’immagine. Ripensando ad Andrea Pazienza”, organizzata dal Museo Civico di San Severo (FG).