Per la 21° Gdc, il 4 ottobre 2025, il Museo Luigi Di Sarro effettuerà un’apertura straordinaria: al mattino h.10-12,30 e al pomeriggio h. 16-19,30.
Il Centro di documentazione della ricerca artistica contemporanea Luigi Di Sarro, fondato a Roma nel 1981 all’indomani dell’improvvisa scomparsa dell’artista, è da oltre 40 anni punto di riferimento per l’arte emergente e sperimentale. Oggi, per arricchire il suo ruolo di Luogo del contemporaneo, si completa come Museo privato e spazio di collezione in esposizione permanente, con allestimenti che ruoteranno e si apriranno al dialogo, per permettere al pubblico di incontrare l’opera di Di Sarro, che ha lavorato negli anni ’60 e ’70, incarnando con spirito pienamente convinto il senso di una ricerca interdisciplinare e multimediale, informata e lungimirante.
Nelle 4 sale dello spazio espositivo del Centro – che ad oggi ha ospitato oltre 400 mostre personali e collettive di artisti emergenti – è esposta una prima selezione di opere che testimoniano la ricerca e il metodo di Di Sarro.







Metodo continuamente conteso tra prassi scientifica e pura immaginazione, necessità di reale e desiderio di fantasia che ha guidato tutta la ricerca speculativa e la pratica artistica di Di Sarro, consegnando al dovere della memoria una ponderosa mole di opere che continuano a pretendere di avere voce. “Le mie opere d’arte saranno come spade che vinceranno. Le nuove forme per il mondo di domani.”, scriveva l’artista a gennaio 1971 e poi anche “Se l’arte accompagna la mia vita. Se la mia vita serve l’arte. Io… posso anche morire” (febbraio 1978). Morì un anno dopo, nel febbraio 1979 a soli 37 anni, nel suo studio restano fogli, appunti, immagini e testi già redatti di quello che sarebbe dovuto diventare il suo “Manuale di Anatomia artistica”, il suo Discorso sul metodo, appunto. Questo Museo ha lo scopo di tramandarne l’eredità epistemologica, artistica ed estetica.

