Claudio Cintoli – Luigi Di Sarro – Ettore Innocente
a cura di Carlotta Sylos Calò
20 ottobre – 18 novembre 2016
Tra gli anni Sessanta e Settanta l’operazione estetica si ‘apre’ fino a coinvolgere lo spazio, l’ambiente e il tessuto di storia e relazioni in cui nasce, rompendo i confini del visuale e diventando esperienza. La mostra Oggetti a cura di Carlotta Sylos Calò attraverso l’esposizione di opere di Claudio Cintoli (1935-1978), Luigi Di Sarro (1941-1979), Ettore Innocente (1934-1987), assimilabili a astrazioni, utensili, sistemi e disegni, offre una lettura del vasto tema dell’oggetto (come matrice, modello o schema) nella dimensione operativa-immaginativa degli anni Settanta italiani, caratterizzata da una tendenza al progettare che mescola utopia e pratica.
Claudio Cintoli, Cucchiai del firmamento, 1968; Luigi Di Sarro, Senza titolo, 1969; Ettore Innocente, Dove gira l’infinito, 1976
La mostra è prodotta dal Centro Di Sarro nell’ambito del Convegno internazionale Arte Fuori dall’Arte. Incontri e scambi fra arti visive e società a cura di Cristina Casero, Elena di Raddo, Francesca Gallo, 12-13 ottobre 2016 Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore.
Gli Atti del Convegno, che documenteranno anche gli eventi a latere, saranno pubblicati nel 2017.
Arte fuori dall’arte
Incontri e scambi fra arti visive e società negli anni Settanta
Convegno a cura di
Cristina Casero (Università degli Studi di Parma)
Elena Di Raddo (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
Francesca Gallo (Sapienza Università di Roma)
12 – 13 ottobre 2016
Università Cattolica del Sacro Cuore
Largo Gemelli 1, Milano
Promosso dalle Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Università degli Studi di Parma e Sapienza Università di Roma, con la collaborazione dell’Associazione ArtCityLab, il convegno fa il punto su uno degli aspetti più interessanti e meno indagati dell’arte degli anni Settanta: il suo rapporto con la società, attraverso una trentina di relazioni scientifiche, raccolte nelle sessioni Politica, Collettivi, Territorio e Comunicazione e due tavole rotonde con gli artisti dedicate a Interventi nella città e lavoro di gruppo e Media e società.
Quel decennio rappresenta per l’Italia una fase di riflusso economico coincidente con le trasformazioni tipiche del postfordismo, con una conseguente stagione di lotte politiche e sindacali che incrociano la strategia della tensione in diverse occasioni. Il ribollire di energie intellettuali segna la diffusione delle Neoavanguardie, pratiche artistiche eterodosse, in cui il corpo, il video, la parola, la musica si mescolano alle arti visive tradizionalmente intese, per dialogare e competere con il linguaggio della comunicazione di massa e, in tal modo, avviare un rinnovamento non solo linguistico, ma anche di statuto dell’arte. Uno dei dati più evidenti di questa stagione, infatti, è la ricerca di nuovi spazi e nuove forme di rapporto con il pubblico, le istituzioni, il contesto sociale e urbano.
In un clima di profonda riflessione sullo statuto dell’arte e, soprattutto, del significato del fare arte in rapporto alla società – di cui la Biennale di Venezia del 1976 è uno degli esiti più eclatanti – molti artisti abbandonano il sistema dell’arte per trasformarsi in animatori sociali o in operatori estetici (come il celebre Gruppo Salerno 75), ibridando le proprie competenze con quelle più spiccatamente politiche. Altri rivolgono uno sguardo “estetico” ai problemi del momento: inquinamento e tutela della salute, tempo libero e tempo di lavoro, modelli alternativi di istruzione e di socialità, organizzazione urbana, emancipazione femminile e così via. Lungo queste strade la figura dell’artista in molti casi si mimetizza dentro i collettivi politici e non o nell’associazionismo di base.
Intervengono:
Ginevra Addis, Luigi Allegri, Luca Avanzini, Angelo Bianchi, Federica Boragina, Luciano Caramel, Sara Catenacci, Fernando De Filippi, Elena Drovandini, Fernanda Fedi, Matteo Fochessati, Laura Iamurri, Caterina Iaquinta, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Katharina Jesberger, Jennifer Malvezzi, Chiara Mari, Gianluca Marinelli, Vittoria Martini, Paola Mattioli, Paola Nicolin, Anna Oberto, Luca Palermo, Raffaella Perna, Lidia Piccioni, Cesare Pietroiusti, Ernest Pignon-Ernest, Alessandra Pioselli, Francesco Poli, Marco Rizzi, Giovanni Rubino, Marco Scotini, Marta Seravalli, Gianni Emilio Simonetti, Carla Subrizi, Carlotta Sylos Calò, Stefano Taccone, Francesco Tedeschi, Bianca Trevisan, Christian Uva, Desdemona Ventroni, Claudio Zambianchi, Anna Zinelli.
In occasione del convegno Arte fuori dall’arte. Incontri e scambi fra arti visive e società spazi istituzionali e gallerie private presentano mostre e seminari dedicati a quel decennio. Il calendario delle iniziative cerca di restituire in piccola parte la vitalità della scena artistica di allora, mettendo a fuoco alcune questioni all’epoca di attualità.
Per il mese di ottobre l’associazione culturale ArtCityLab organizza a Milano il Festival ArtsOutsideArts, in occasione del quale, tra gli altri, saranno riproposti, dislocati per la città, alcuni lavori storici di Fernando De Filippi, Ugo La Pietra e Grazia Varisco.
A Santa Maria Capua Vetere, la Seconda Università di Napoli promuove il seminario Arte in movimento. Gli anni Settanta in Campania (25 e 28 ottobre), a cura di Luca Palermo, dedicato al dibattito artistico in Campania durante gli anni Settanta; mentre dal 30 settembre al 29 ottobre lo CSAC dell’Università di Parma propone, da differenti prospettive, letture di opere in collezione evidenziando il confronto delle arti visive con gli altri campi di ricerca, tipico del decennio.
Tra le varie iniziative, numerose mostre:
La parola agli artisti. Arte e impegno a Milano negli anni Settanta, a cura di Cristina Casero e Elena Di Raddo, allestita al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (25 settembre – 25 novembre) con opere che ricostruiscono il vivace clima di ricerca della stagione dell’arte più vicina al sociale;
Claudio Cintoli – Luigi Di Sarro – Ettore Innocente. Oggetti: astrazioni, utensili, sistemi, disegni, a cura di Carlotta Sylos Calò, a Roma, presso il Centro Luigi Di Sarro (20 ottobre-18 novembre) rende evidente la tensione utopica, visionaria e ironica che caratterizza la progettazione di oggetti, non più solo utensili, ma anche astrazioni, ambienti o sistemi;
alla Fondazione Menna (Roma-Salerno), il 25 ottobre si apre la mostra documentaria (a cura di Maria Giovanna Mancini) Filiberto Menna. La linea analitica dell’arte moderna, 1975. Archeologia di un discorso critico, redendo accessibili documenti, corrispondenze e immagini che attestano il febbrile lavoro condotto già a partire dalla fine degli anni ’60 da Filiberto Menna intorno all’idea della linea analitica. In tale contesto si presenta anche il volume Filiberto Menna: cronache dagli anni Settanta. Arte e critica 1970-1980 (a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani, Quodlibet 2016) che raccoglie gli scritti di Menna sulla stampa quotidiana;
il 6 dicembre inaugura presso lo Spazio Undergrownd di Milano l’esposizione fotografica di Giovanna Dal Magro Milano e gli anni Settanta. Le piazze (a cura di Elisabetta Longari).
Per contatti e informazioni: annisettanta@unicatt.it