COSE (quasi) MAI VISTE III, 7 marzo – 1 aprile 2006

COSE (quasi) MAI VISTE III, 7 marzo – 1 aprile 2006

COSE (quasi) MAI VISTE

Idee, processi e progetti della ricerca artistica italiana degli anni Sessanta e Settanta

 a cura di Mario de Candia e Patrizia Ferri

Dopo due decenni volti a promuovere le ultime generazioni, il Centro Studi Luigi Di Sarro sposta la sua attività in una nuova sede, più ampia e funzionale al suo nuovo indirizzo propositivo ed operativo. Da questa stagione, con più manifestazioni, l’attenzione del Centro Studi si concentrerà sugli anni Sessanta e Settanta, assecondando così una necessità sentita da più parti di rileggere e cercare di mettere in luce l’estrema complessità e ricchezza di un periodo che si direbbe già storicizzato e classificato una volta per tutte. Una situazione per nulla assimilabile ad un blocco compatto, bensì connotata da una morfologia molto fluida; determinata da molteplici atteggiamenti e modalità espressive; caratterizzata da dinamiche anche in aperta contraddizione, come dimostrano le ricerche artistiche di quegli anni, che hanno portato a delle radicali svolte linguistiche e procedurali le cui ragioni di fondo sono materia tuttora viva e presente – seppure con differenti tensioni – nelle indagini contemporanee.

Gli artisti, in quest’ampio arco di tempo, pur nelle estreme diversità procedurali e linguistiche, erano uniti o concordi nell’esigenza molto sentita di superare la tradizionale nozione di “opera d’arte” e attenti al costante rimando tra arte e vita all’interno di un contesto, sia sociale sia politico, con il quale costantemente dialogavano. Esperienze che non soltanto hanno rinnovato ed innovato la scena italiana – e non solo -, ma hanno soprattutto creato delle ottimali condizioni per il futuro, raccolte oggi in pieno, più o meno consapevolmente, dalle nuove generazioni, soprattutto in quella  direzione di disciplina e di libertà espressiva aperta allo “sconfinamento”, con quella capacità e volontà di “entrare e uscire” dalle convenzioni linguistiche che, come lo era allora, sembra anche oggi uno dei caratteri costitutivi più forti delle ricerche attuali.

La nuova attività del Centro Studi Luigi Di Sarro si dipanerà – in questa fase iniziale – in una rassegna, su progetto e cura di Patrizia Ferri e Mario de Candia, che comprende una serie di appuntamenti espositivi su alcune delle personalità di punta e di spicco del periodo considerato, sulle problematiche ampie o particolari di quegli anni, per indagare sulla realtà di un’avanguardia vitale e  soprattutto per visualizzare quegli aspetti più o meno inediti, a volte anche purtroppo dimenticati, che riportano l’arte italiana nel posto che le compete nel circuito internazionale.

Ora al suo terzo appuntamento “Cose (quasi) mai viste” propone le figure di tre artisti, veri sperimentatori assoluti: Umberto Bignardi, Nicola Carrino, Paolo Gioli, autori diversissimi ciascuno dei quali testimonia col proprio operato della ampiezza non solo degli ambiti considerativi, indagativi, espressivi e formali, ma anche di quelli strumentali e tecnico disciplinari che hanno reso la ricerca del periodo così ricca e vitale: dalle questioni che nel lavoro di Umberto Bignardi riguardano l’analisi delle nuove realtà imbandite dai mezzi di comunicazione di massa, a quelle relative allo spazio ed alla creazione (costruzione e decostruzione) di strutture spaziali minimali in termini di progetto etico oltreché estetico, tipiche della ricerca di Nicola Carrino, fino alle investigazioni di Paolo Gioli, esemplare manipolatore di immagini ed esploratore fra i primi dei confini fra cinema e fotografia, fra immagine fissa ed in movimento.

L’intento è quello di evidenziare alcuni dei processi creativi e dei procedimenti di riflessione con opere selezionate fra quelle inedite o esposte soltanto una volta, a queste unendo appunti, documenti e progetti mai visti fino ad oggi: idee di quegli anni che possono contribuire a chiarire la specificità e l’assoluta rilevanza della sperimentazione e della ricerca degli anni Sessanta e Settanta, particolarmente a Roma.

Al termine della rassegna è previsto un volume che raccoglierà saggi, contributi, testi critici, materiali autografi e documentari perlopiù inediti relativi non solo ai vari autori sui quali si articola la manifestazione, ma anche al vitale contesto che caratterizza quegli anni.

La mostra è stata realizzata con il sostegno e il patrocinio del Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali.

 

COSE (quasi) MAI VISTE III, 7 marzo  - 1 aprile 2006
COSE (quasi) MAI VISTE III, 7 marzo – 1 aprile 2006

 

COSE (quasi) MAI VISTE III, 7 marzo  - 1 aprile 2006
COSE (quasi) MAI VISTE III, 7 marzo – 1 aprile 2006

 

COSE (quasi) MAI VISTE III, 7 marzo  - 1 aprile 2006
COSE (quasi) MAI VISTE III, 7 marzo – 1 aprile 2006