ARP 2014 – Jake Aikman art residency in Trevignano, Roma

JAKE AIKMAN “CONFINI VELATI”

5 – 20 giugno 2014

Jake Aikman, classe 1978, vive e lavora a Cape Town, Sudafrica. Ha studiato arte diplomandosi alla Michaelis Fine Art School, dove ha poi conseguito la specializzazione e dove ora insegna Pittura.

Arriva a Roma, grazie al progetto ARP – Art Residency Project avviato in Sudafrica dal Centro Luigi Di Sarro in collaborazione con la Smac Gallery di Cape Town, con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica del Sudafrica in Italia e del Consolato d’Italia a Città del Capo, per la sua prima mostra personale. Con questa esposizione conclude il mese di residenza che si è svolto a Trevignano, nella campagna della provincia di Roma, sul Lago di Bracciano. Aikman porta in Italia – dove ha già esposto durante la Biennale di Venezia con L’anima dell’acqua presso il Museo “Galleria G. Franchetti alla Ca’ d’Oro” – la sua ricerca sul colore. Aikman è un pittore classico e sperimentale insieme. I suoi quadri ad olio trasfigurano i paesaggi, impregnati del colore verde. Un verde atavico – spiega l’artista – la cui caratteristica di primordialità permette di andare a fondo superando qualsiasi confine, sia fisico che mentale o culturale.

Il velo che si dispiega dà una strana sensazione dell’immagine (Natura) disegnata, sottraendo quella serie di codici che da sempre sono stati incorporati nella nostra cultura per far sì che nella nostra comprensione il naturale ciclo della vita e dell’esistenza di Dio fosse vera e reale. L’ironia è che questo è ciò che ha trasmesso la pittura da cavalletto, in una cultura nella quale la natura è stata reificata, mentre noi siamo saturati con ogni tipo di immagini patinate della ‘natura’ come qualcosa di salutare e intera (e in ultima analisi artificiale) o immagini clamorosamente catastrofiche (documentari) del nostro sfruttamento distruttivo dell’equilibrio ecologico della Terra. Acutamente il suo dipingere sottolinea il divario fra questi due atteggiamenti contraddittori di rappresentazione, lasciando un inquietante senso di sospensione del significato recondito o celato dal velo della vernice”. (Julia Teale – extract from “A quiet limit”, 2013)

“In tempi di riscoperta della classicità da parte di giovani artisti che tornano ad investigare l’immagine della realtà attraverso la riproduzione di ciò che li circonda, la modernità della riflessione di Aikman sulla pittura sta non soltanto nell’idea di una Natura indifferente e autonoma – quasi richiamasse la visione de “La Ginestra” di Leopardi, il filosofo della poesia romantica per eccellenza – ma nella puntigliosa ricerca tecnica di quel colore e di quel tratto di pennello – l’uso della pittura ad olio ne è una ulteriore conferma – che dimostra quanto sfuggevole sia l’immagine della realtà che cerchiamo di catturare per sopravvivere. Che si guardi l’acqua del mare, o piuttosto quella del lago – come nel caso della residenza svolta a Trevignano, sulle rive del Lago di Bracciano, in provincia di Roma durante la quale sono state realizzate una serie delle opere in mostra – la profondità della ricerca di Aikman ci restituisce sempre la medesima domanda: può l’immagine artistica cogliere appieno il significato della realtà? quanto di questa immagine è ‘vera’ e quanto è proiezione delle nostre aspettative o delle nostre paure?” (Alessandra Atti Di Sarro)

 

 

 


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